«Troppe risse al centro? È l’inizio di un percorso ma non rifaremo la Dc»- Corriere.it

Pi che un cantiere Italia al Centro sembra essere gi un campo di battaglia.

La realt che nessuno si aspetta sia un percorso facile. Francamente sarebbe ingenuo pensarlo. Quando risponde al telefono, Giovanni Toti sorride. Il presidente della Regione Liguria il leader di Italia al Centro — il neonato contenitore che ambisce a riunire le sigle presenti nel girone centrista della politica italiana —, spetta a lui misurare il grado di litigiosit.

Presidente Toti, non ritiene siano gi troppe le risse per un centro politico ancora da costruire?

l’inizio di un percorso. Non si pu pensare che persone che hanno origini diverse trovino immediatamente un linguaggio comune e un senso di comunit.

Carlo Calenda si gi sfilato: Giovanni bravo. Ma dico no al fritto misto.

Premessa: Carlo ha ragione quando sostiene che il “centro” non debba poi risultare un’ammucchiata. Allo stesso tempo si dice disponibile a percorsi comuni in vista del raggiungimento di precisi obiettivi. Il che significa, prima di ogni cosa, riportare al centro della politica la cultura di governo, il riformismo, il senso di responsabilit. Argomenti su cui io e Carlo siamo d’accordo, ritrovandoci sulla stessa lunghezza d’onda. Per quel che mi riguarda, infatti, parteciper ben volentieri, il prossimo settembre, alla convention di Azione.

E con Matteo Renzi? Non le pare che anche Ettore Rosato di Italia viva, pur presente al suo evento, non abbia fatto i salti di gioia?

Ettore ha detto che non bisogna disperdere le forze. Ancora una volta colgo da questa affermazione un segnale positivo.

Che ne pensa dello scontro verbale tra Calenda e Clemente Mastella?

Clemente ha sbagliato. Io, a differenza di Calenda, ho uno spirito pi inclusivo. Diciamola cos: un viaggio serio, faticoso e travagliato non pu essere utilizzato da nessuno per regolare piccoli conti.

Anche sulla legge elettorale siete divisi.

Il sistema di voto uno strumento, non un fine.

Come risponde a Silvio Berlusconi che continua a ripetere che il centro Forza Italia?

Forza Italia stata la grande dimora dei riformisti ma ormai diventata un monolocale o poco pi. Pur di difendere qualche rendita di posizione si arrocca nel fortino. Con l’eccezione di Mariastella Gelmini che ha risposto all’invito come ministro del governo Draghi.

Anche il suo ex compagno di partito, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, resta nel centrodestra.

Sempre che ci sia un centrodestra. A livello locale, buone esperienze amministrative. A livello nazionale la foresta pietrificata dal 1994….

Ha provato a coinvolgere Luigi Di Maio e il sindaco di Milano Beppe Sala?

Mi sembra che il ministro degli Esteri e il sindaco di Milano siano da una parte diversa dalle mia.

Insomma, Toti, lei ci crede al centro e pensa di riuscire laddove hanno fallito tutti o quasi dalla fine della Democrazia cristiana in poi?

Lo penso e ci credo non perch siamo i pi bravi ma perch mutato il contesto storico, politico ed economico. La globalizzazione crollata, c’ la crisi energetica, c’ in atto la crisi dei partiti politici e dei grandi riferimenti popolari e socialisti in tutta Europa. A volte gli esperimenti funzionano per i dati di contesto, per le pi inaspettate circostanze. In ogni modo non pensiate che ci siamo messi in testa di rifare la Dc, il nostro un progetto pi ambizioso.

Addirittura.

Bisogna cambiare i riferimenti della politica italiana. Dobbiamo entrare nella Terza Repubblica.

Non era gi questa la Terza Repubblica?

Non proprio. Dobbiamo uscire da troppe macerie e la nostra domanda oggi rivolta a tutti i partiti: quando finir l’era di Mario Draghi pensiamo di andare avanti come se nulla fosse cambiato attorno a noi? Oppure proviamo a uscire da regole del gioco e riferimenti che non sono pi efficaci a dare risposte ai bisogni dei cittadini? Aspetto una risposta. Ci facciano sapere.